Vorrei raccontare la storia…

Di una piuma, uno scacciamosche e un cappello che si riflettevano in uno specchio.

La piuma rimpiangeva i giorni in cui osservava dall’alto la vallata, tutt’uno con le sue sorelle a formare un’ala guizzante tra le nuvole.

Lo scacciamosche ancora speranzoso, attendeva che qualche mano infastidita lo librasse in volo per pochi secondi seguiti da uno schianto e che a causa dell’insuccesso ripetesse l’operazione a più non posso.

Il cappello tutto superbo, ripensava alle idee che aveva protetto dal caldo sole e ai mali pensieri che riteneva di aver addomesticato evitando che la calura riscaldasse eccessivamente gli umori.

Lo specchio rifletteva una piuma, uno scacciamosche e un cappello.

Francigena 1, ci è sfuggita di mano la situazione

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In rosa il giro che abbiamo poi fatto per 78 km partendo dal punto rosso, avremmo dovuto percorrere la parte in alto arancione percorrendo il dorso della collina fino alla traccia verde per poi scendere verso il Po. L’alternativa dopo Monteleone verso Gerenzano era l’opzione per allungare e ricongiungersi a Belgioioso sulla Francigena.

In realtà dopo aver passato il Lambro abbiamo infilato il giro al contrario scendendo verso il Po, quando ce ne siamo accorti siamo tornati indietro e ci siamo ricongiunti a Chighignolo al percorso previsto. Il giro della collina è andato quasi come previsto, siamo stati un po più bassi nella seconda parte, ma abbiamo trovato tracce molto divertenti. Siamo comunque arrivata Gerenzola come previsto e puntato verso il Po. Dopo la sosta abbiamo tenuto la rotta per metà del tragico, ma poi abbiamo mancato un bivio e siamo andati verso il Lambro troppo ad Est, siamo poi risaliti e raggiunto Lambrina come previsto per concludere il giro con 23 km addizionali non previsti.

Comunque ci siamo divertiti, un bel viaggio nella natura e nei campi. Abbiamo addirittura avuto un incontro ravvicinato con delle bellissime lepri e un maestoso airone cinerino che ha preso il volo proprio davanti a noi.
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Tanta fatica e foto poche.

Quando eravamo ancora freschi abbiamo fato qualche foto al castello di Chighignolo. Questo è l’ingresso posteriore.

Dopo il momento artistico culturale abbiamo iniziato la scalata della collina di San Colombano al Lambro, un bel percorso all’interno di un bosco, tracce molto tecniche dove Alberto sfrecciava in discesa, mentre io cercavo di non capottarmi. In comune arrancavamo in salita, anche se io qualche botta di motore elettrico devo ammettere che me la sono giocata. in fondo mi portavo 3 kg in più dovevo anche compensare.

Poi discesi dalla collina un gran pedalare in mezzo ai campi passando dalla patria del grande Gianni Brera e delle zanzare, San Zenone al Po.

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Dopo oltre 45 km finalmente ci attendeva il grande fiume per uno spuntino ristoratore presso un capanno annesso ad un barcone sul Po.

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Menu primo, secondo, contorno, acqua, caffè e vino 11 euro a testa. Per chi passasse da quelle parti qui trovate indicazioni su come arrivarci. Consiglio la prenotazione.

Zavorrati da quanto sopra abbiamo ripreso il viaggio di rientro.

Ma anche qui siamo riusciti a sbagliare strada finendo tra l’altro in un limbo di Emilia Romagna che si estrudeva superando il Po e raggiungendo un club nautico a motore, ovviamente. Qui addirittura trovavamo un team di Cechi provenienti da Brno che stavano preparando un motoscafo da corsa, forse insoddisfatti del Danubio…..

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Dopo la pausa finale abbiamo finalmente ripreso il cammino per casa. Un giretto da 9 ore, 78km e varie soste.

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Grande Alberto! Grazie ancora della compagnia.

Ahi Gigione

Caro Gigione, sei scivolato su una buccia di banana, mi spiace.

Il rigore ci poteva stare, ma non puoi dire quello che hai detto come lo hai detto se ambisci a rappresentare una squadra o addirittura una nazione.

Se eri ancora carico dalla partita, davanti ai microfoni forse non ci dovevi andare. Hai fatto una figuraccia davanti al tuo datore di lavoro, il quale pur con forza ed efficacia aveva espresso concetti simili con una sapienza infinitamente maggiore. Certo l’Agnellino non aveva giocato, e questo fa non poca differenza, ma era arrabbiato quanto te e molto probabilmente la pensava anche come te, ma ha detto cose dicibili ed evitato trappoloni.

Ti ergi da uomo vero, ma le palle non bastano per essere uomo vero, devi tirarle fuori al momento giusto e capire i momenti. Ieri era molto difficile, molto. La società forse avrebbe dovuto proteggerti, ma credo si sia fidata a lasciarti andare davanti ai microfoni.

Certo lo stile di MEDIASET è lontano anni luce da quello di SKY. Credo che qualsiasi giornalista di SKY non ti avrebbe pungolato così e dato la stura anziché proteggerti ed aiutare a contenerti.

Ma anche qui la differenza con l’Agnellino è stato imbarazzante, il capo i giornalisti se li è mangiati. Quella domanda ignobile sull’età dell’arbitro è stata un boomerang per quello sfigato giornalista.

MEDIASET è veramente scaduta, ho visto dopo secoli il TG5 prima della partita, mi pareva il TG4 di Fede senza Fede in studio. I giornalisti sportivi veramente ignobili, hanno fatto domande post partite solo per cavalcare la disperazione degli juventini sperando nelle sparate, che sono poi arrivate da Gigione purtroppo.

Dico purtroppo perché Gigione è uomo vero di sicuro, si prende le sue responsabilità e ci mette la faccia sempre. Ma quando vuoi andare oltre il ruolo di giocatore capitano e simbolo devi parlare nell’interesse di tutti e del movimento. Devi essere un po’ più politico. Se questo non ti va, ci può stare, però capiscilo in fretta per il tuo bene.

Spero che a sangue freddo tu sia in grado di riconoscere l’errore è gestirlo da uomo e da signore.

Ieri non sei stato signore, era molto difficile esserlo nel contesto e nessuno ti ha aiutato.

Due partite

Due Partite è un bel film italiano del 2008, c’è stato anche uno spettacolo teatrale, non ricordo se prima o dopo il film, poco importa.

Per chi non lo abbia mai sentito nominare ai tratta della storia di due generazioni di donne, madri e figlie.

Madri sull’orlo dei 40 negli anni sessanta e figlie che navigano le stesse acque alla vigilia del nuovo millennio.

Figlie di quelle madri che ogni giovedì si trovavano nel salotto buono per giocare a carte e parlare delle loro vite, apparentemente tutte simili come i colori pastello dei loro abiti, in realtà tutte così diverse nel raccontare la drammatica solitudine di essere donna. Solitudine data dal ruolo imposto dall’esterno, dalla società, dalle circostanze, dalla famiglia.

Il titolo non richiama la doppia trama del film, ma la doppia partita che ogni donna è costretta a giocare per sentirsi a posto nel mondo di contraddizioni in cui vive su cui domina la sfida tra la realizzazione personale e quella della famiglia intesa come cura dei figli, del compagno, dei genitori e di chi più ne ha ne metta.

Amiche mie che lecitamente vi chiedete cosa ne sappia io di tutto questo, cosa posso aver capito, cosa posso aver frainteso, vi voglio dire una cosa. Sono cresciuto in una famiglia matriarcale, per vari motivi gli uomini della mia famiglia o sono scomparsi o non hanno mai avuto le palle. Sono cresciuto pensando che questo mi avrebbe preservato dal maschilismo che vedevo in giro e che mal sopportavo amando così tanto le donne che mi circondavano. Beh se mi guardo da vicino non di rado scorgo in me uno stronzo paternalistico maschilista. Mi trovo addosso incrostazioni di maschilismo dove meno me lo aspetto.

Amici uomini, se guardate bene queste incrostazioni le vedrete anche voi, su di me e su di voi. Manchiamo di rispetto alle donne della nostra vita molto più spesso di quanto crediamo. Il problema è che a volte neanche loro se ne accorgono, a volte siamo condizionati da una cultura millenaria da non accorgercene in due. A volte non vogliamo accorgercene. Fa comodo così.

Ci ho pensato moto ultimamente, non si tratta di ridefinire ruoli o imporre quote rosa o nemmeno di pari opportunità e neanche di leggi speciali . Non solo questo quanto meno. Si tratta di rispetto verso un altro essere umano. Siamo uomini e donne e quindi diversi, siamo essere umani e quindi uguali. Il rispetto reciproco è la base. Dal rispetto di se stessi e degli altri nasce la dignità, che in fondo è il diaframma che ci separa dalle bestie. Un diaframma sottile che troppo spesso squarciamo gratuitamente.

Rispetto e Dignità sorelle e fratelli. Per tutti.

Allarme Bancomat nei borghi?

Esco pazzo quando leggo queste cose. Le banche chiudono gli sportelli e i bancomat, che problema c’è ? Se tutti i commercianti e gli avventori si dotassero di un Pos per accettare I pagamento elettronici non faremmo prima? Pensate che i turisti tedeschi e inglesi avrebbero problemi a pagare con le carte? Io da anni quando vado a Londra non tocco moneta fisica, uso la carta per tutto.

Oggi con uno smartphone puoi accettare pagamenti ti con le carte, le banche fanno a agata ad incentivare i Pos, ma quale è il problema? In bellissimo borgo senza loghi luminosi delle banche e dei bancomat mi pare una gran notizia?

Dei borghi con il Wi-Fi per i turisti, pagamento contact-less. Mi sembra una bella opportunità, o no?

Oggi sono passato in un centro commerciale dove tutti gli esercizi accettano pagamenti elettronici e c’era la fila al bancomat….. poi leggo questo articolo.

Io rimango senza parole. O siamo un popolo di feticisti monetari o di evasori o di evasori feticisti o si feticisti evasori, mah.

Certo che dal presidente dei borghi che è un bancario in pensione non è che possiamo immaginarci tutta questa spinta all’innovazione.

E-MTB

Anche oggi mi sono fatto il mio giro con la mia è-mtb. Anche oggi mi sono preso i mie sguardi di riprovazione e scuotimenti di testa.

Pretto che non sfreccio a velocità assurde sulle ciclabili, come magari fanno tanti ironman della domenica.

Io vado tranquillo, il più delle volte il motore neanche lo accendo e quindi vado pure zavorrato. Semplicemente se ho dei pezzi di trasferimento magari lo attacco, così arrivo prima al pezzo di bosco che mi faccio in santa pace godendomi la natura.

Facessi motocross o trial non mi rompereste le palle? mi facessi in auto 20 km per poi andare in un bosco avreste qualcosa da ridire?

Mi sposto in elettrico uso comunque le mie gambe, vi assicuro che faccio fatica visto che comunque faccio il doppio della distanza che farei senza, ma che ca%%o avete da dire?

Io qui non ho visto nessuno degli ironman oggi, troppo impegnati a fare i maschi alpha.

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