La tentazione di scrivere un blog con continuità va avanti da anni e andrà avanti ancora per anni almeno fino alla pensione, poi chissà cosa ci sarà oltre quel giorno.
Quindi questo non è un blog, è un esercizio di uso consapevole della condivisione da social network. In pratica mi son un po’ rotto le palle di Facebook e un po’ mi fa paura. Lo so che FB è già vecchio di suo, i social ormai sono lo specchio delle nuove classi sociali, o meglio delle classi social. Ogni età il suo social entro il quale rischia di rimanere intrappolato. Messaggi diversi, scopi diversi ma infondo il meccanismo è lo stesso: condividere una parte di se che si vuole proiettare all’esterno.
Senza divagare troppo il senso di queste pagine è di condividere con un po’ più di fatica, togliere un po’ di immediatezza, aggiungere passaggi alla condivisione.
In pratica prima scrivo e posto qui e poi da qui condivido sui social. Cosa ci guadagno? Beh intanto riprendo il controllo delle mie informazioni. Condivido un link e non direttamente il materiale. Oppongo un filtro all’analisi delle mie foto e informazioni. Poi mi costringo a centellinare un po’ di più quello che condivido, rielaborarlo, pensarlo, costruirlo.
Tanto per cominciare ho scaricato tutte le mie foto da FB e ora vado a cancellarle dal sito una ad una, quanto meno quelle più personali. Poi ho impostato di nuovo le regole privacy in modo da restringere al massimo le possibilità di essere tracciato e profilato.
Ci provo insomma, cavalco l’onda ma almeno scelgo la direzione.